Di recente sono stati pubblicati i risultati di un nuovo studio pioneristico che sta aiutando gli scienziati a capire meglio il mondo marino.
Per questo studio, pubblicato sul Nature Communications il 1° novembre, sono state posti di geolocalizzatori e delle telecamere sul dorso di alcuni esemplari di squalo tigre alle Bahamas.
I video sono stati poi analizzati dai ricercatori consentendo di misurare in maniera più accurata l’estensione delle praterie di fanerogame dell’area, circa 92.000 chilometri quadrati.
Si è scoperto che era stato mappato solo il 60% di questo habitat essenziale per la vita marina.
I dati raccolti dimostrano quanto ci sia ancora da esplorare negli oceani e non solo negli abissi ma anche in aree meno profonde.
Ad esempio le praterie di fanerogame non sono semplici da mappare perché risultano difficili da individuare con foto aree o satellitari e devono quindi essere verificate sul posto e comunque inviare personale subacqueo non solo risulta oneroso dal punto di vista economico ma anche logisticamente molto impegnativo e con tempi molto lunghi.
Mentre l’utilizzo di animali marini per i monitoraggi è molto più economico.
In particolare gli squali tigre sono ottimi vettori in quanto sono molto mobili, in grado di raggiungere profondità significative e trascorrono molto tempo nelle praterie di fanerogame.
Questo è un ecosistema marino vitale inquanto svolge un essenziale ruolo di vivaio per molte specie, è una ottima zona di alimentazione e contrasta l’erosione della costa.
Inoltre intrappola ed immagazzina grandi quantità di carbonio nei fondali marini rendendoli uno strumento indispensabile per mitigare gli effetti della crisi climatica.
Nonostante questo le praterie di fanerogame sono minacciate dalla attività antropica ma da oggi abbiamo un alleato in più per proteggerle e monitorarle.