Qualche settimana fa chiacchieravo con Nikita, uno dei miei amici qui in Russia, era appena tornato entusiasta da un weekend nella zona di Severouralsk, città ai piedi degli Urali a circa 400 km a nord di Ekaterinburg.
Lì alcuni dei suoi amici hanno una dacia nel villaggio di Vsevolodo-Blagodatskoe, piccolo villaggio immerso nella foresta all’ombra di Denezhkin Kamen, una delle vette più alte della zona.
Denezhkin Kamen e le sue foreste sono inoltre una riserva naturale statale a protezione integrale quindi le attività antropiche di qualsiasi tipo eccetto quelle di ricerca e di conservazione della natura sono proibite.
Inoltre questa area protetta presenta delle caratteristiche davvero peculiari ed uniche.
È l’unica situata interamente sul versante orientale degli Urali.
Sono presenti diverse tipologie di ecosistemi come la taiga e la tundra di montagna e per questo ricca di specie endemiche degli Urali.
Nikita mi dice che devo assolutamente andare a farmi un weekend con loro.
In questi giorni poi devo pensare anche ad un progetto da proporre alla Università di Ekaterinburg, questo invito casca proprio a fagiolo.
Allora contattiamo Anna Kvashnina la direttrice della riserva e la chiediamo un incontro per vedere se posso tornarle utile in qualche modo.
La fortuna vuole che viva proprio a Vsevolodo-Blagodatskoe dove tra l’altro c’è una delle sedi del parco.
Ora non ci resta che partire.
La strada è abbastanza lunga, sono circa 5 ore di viaggio in macchina, ma che spettacolo.
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La lingua di asfalto taglia un paesaggio ondulato ricoperto di conifere e betulle, ogni tanto si vede qualche brughiera e si attraversano numerosi fiumi tortuosi.
Spesso a bordo strada ci sono delle macchine in sosta con gente del posto che ti vende ciò che coltiva nel proprio orto o quello che trova nei boschi.
I prodotti non sono molto vari, qui il clima non consente una grande diversità ma quel poco che c’è è davvero buono.
https://youtube.com/shorts/uO8br2gYde8?feature=share
Arrivati a Severouralsk ci incontriamo con Anton e andiamo a fare un po’ di spesa per i prossimi giorni.
Incrociamo anche Sasha e Danil emozionatissimi dopo un volo con un cessna.
Le riprese che hanno fatto dall’aereo sono davvero spettacolari.
Ci lasciamo con loro quasi subito, infatti devono volare a casa per recuperare un po’ di cose per questi giorni insieme e poi ci raggiungeranno in serata alla dacia.
https://youtube.com/shorts/TDkqsPSa1eA?feature=share
La strada per il Vsevolodo-Blagodatskoe è sempre più suggestiva e la foresta sempre più fitta e le montagne sempre più vicine.
Appena arriviamo si rivela davanti a noi un paesaggio davvero mozzafiato.
https://youtube.com/shorts/pVT5U2zkpnY?feature=share
Denezhkin Kamen domina una valle in cui si estende un perfetto esempio di foresta boreale.
https://youtube.com/shorts/vaTuwXAuioo?feature=share
Arrivati a casa scopro che Anna è addirittura nostra vicina e mi invita subito a raggiungerla a per farci una bella chiacchierata.
Allora c’è da fare una doverosa premessa.
Noi naturalisti siamo gente un po’ particolare.
Come dice Anna apparteniamo ad una unica nazione/religione.
Per fare questo mestiere, che poi non è solo un mestiere ma anche una missione, bisogna avere alcune qualità che ci rendono tutti molto affini.
Quindi diventa molto facile (ri)trovarsi a chiacchierare come due vecchi amici in piena sintonia.
Anna mi illustra un po’ i caratteri generali della riserva, un ambiente davvero unico che presenta una foresta boreale incontaminata e davvero ricca.
Parliamo con delle popolazioni presenti in particolare di orsi, lupi, linci ed alci, della interessante proposta didattica che offrono alle scuole della zona e di quanto sarebbe interessante allargare la didattica anche ad altre aree per fare conoscere questa meraviglioso scrigno di biodiversità.
Ad un certo punto il discorso cade sulla presenza appena al di fuori della area protetta di una miniera di rame.
Anna mi mostra alcune delle analisi delle acque e del suolo che sono state eseguite e delle foto delle piante morte a ridosso di due dei corsi d’acqua limitrofi alla miniera.
Parliamo dell’impatto devastante che questa sta avendo sugli ecosistemi circostanti e di cosa si potrebbe fare per intervenire.
Ho voglia di andare a vedere con i miei occhi la situazione e ci lasciamo con la promessa di vederci il giorno dopo per organizzare il viaggio.
Torno a casa emozionato ma anche molto pensieroso per il discorso fatto con Anna sulla cava e i risultati della concentrazione di metalli pesanti.
Incredibile possibile che l’uomo non impari mai dai suoi errori?
Le foto delle piante morte e dell’acqua di un colore innaturale ben stampate nella mente.
Nikita mi aspetta insieme a Sasha, Anton e Danil … La carne sfrigola sulla brace ed i ragazzi hanno pronta una bella birra ghiacciata per me, mi lascio coinvolgere subito dalla lora gioia di vita accantonando in un meandro della mente le preoccupazioni e quelle immagini terribili.
Dopo mangiato andiamo a fare una passeggiata notturna in cima alla collina dietro casa.
Il bosco di notte è sempre molto suggestivo.
Domani andrò insieme ad Anna, suo marito e Nikita lungo il corso del fiume che raccoglie le acque dei due torrenti inquinati e poi insieme a lei valuteremo quale tragitto è più indicato per raggiungere il bosco morto a monte.
Racconto Suggestivo e Coinvolgente, che ti fà Partecipe!
Grazie 🙂